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La scuola dell’infanzia “Presentazione” elabora ogni anno un percorso di inclusione per tutti i suoi alunni, ovvero un percorso multidisciplinare a cui tutti i bambini indipendentemente da eventuali fragilità (fisiche, sensoriali, intellettive, emotive o caratteriali) possono partecipare. Si tratta di attività didattiche pensate per far emergere i punti di forzi di tutti i bambini, per farli sentire tutti unici e che siano sostenibili con successo da tutti. Un esempio è il gioco libero del travaso, fatto sia a terra che al tavolo: le insegnanti hanno verificato essere un'attività che soddisfa e diverte i bambini e al contempo favorisce la concentrazione, stimola la prensione e la motricità fine. 
Oltre alle attività di inclusione, attraverso l’osservazione diretta del singolo bambino, le insegnanti rilevano i bisogni formativi specifici nel caso in cui emergono delle criticità, come ad esempio la fatica ad articolare una parola o a comprendere il significato di un’altra.
Si tratta della rilevazione di bisogno educativi speciali (B.E.S.) per i quali viene anche deciso in collegio, dai docenti se stendere un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P). 
Bambini disabili con diagnosi funzionale emessa dalle UONPIA di competenza, bambini con DSA ovvero con disturbi specifici dall’apprendimento (come ad es. i bambini dislessici)  beneficiano del sostegno e di misure dispensative/compensative e interventi di didattica personalizzata (legge n. 104/92 e legge n. 170/2010).
Con la direttiva sui BES del 27/12//2012, anche gli alunni con difficoltà dovute a svantaggio sociale, culturale o perché stranieri, possono essere oggetto di interventi di personalizzazione, formalizzati nel PDP. La scuola dell’infanzia “Presentazione” per questi casi segue la normativa di riferimento che è costituita dalla direttiva sui BES del 27/12/2012, dalla CM n. 8/2013 e dalla CM n. 2563/2013.

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